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Femminicidi, perché? Cap.VIII - Conclusione.

Al termine di questo mio lungo excursus storico, mi chiedo se il tentativo di dare risposte accettabili alle domande poste all’inizio del lavoro di ricerca, è riuscito nel suo scopo o no. Perché tante donne subiscono violenze così feroci da causarne la morte, per mano di uomini legati a loro da relazioni affettive?
La prima risposta che mi pare emerga dalla ricerca, è che per troppo tempo si è sopravalutata l’importanza dell’elemento maschile in confronto a quello femminile.
Con un accanimento del tutto ingiustificato, si sono oppresse le donne in modo tale da convincere loro stesse della propria inferiorità.
Con un’accentuazione altrettanto ingiustificata, si sono esaltate le qualità degli uomini in modo da farne, in genere, degli oppressori convinti della loro superiorità. Si sono creati stereotipi funzionali all’idea del comando da esercitare sui sottoposti secondo la legge della giungla che prevede la vittoria dei forti sui deboli.

Così la donna, apparentemente debole deve sottostare all’uomo apparentemente forte almeno fino a quando si scopre che dietro alle usanze spacciate per indiscutibili leggi di natura o addirittura per comandamenti di origine divina, non c’è altro che un’occhiuta strategia di dominazione, di possesso, di conquista del potere. Ma quanta fatica, quanto sangue richiede questa scoperta! E come trovare l’equilibrio tra le varie potenzialità una volta scoperta la verità? Le donne, come appare, si sono date da fare, hanno affrontato pericoli e persecuzioni incredibili, ma sono riuscite in generale, a trovare i mezzi per crescere interiormente, per maturare conquiste spirituali e cognizioni di carattere pratico che hanno aperto loro varie vie di attività prima negate. E gli uomini che cosa hanno fatto?

Non trovandosi in situazioni di deprivazione, non si sono sentiti spinti a lottare per il loro riscatto; per lo più si sono adagiati nella loro condizione di privilegiati ed ora si scoprono tragicamente arretrati di fronte alle loro compagne. Come fare se non si riesce a sopportare un abbandono, se ci si accorge di non valere quanto si credeva, se la vita si presenta vuota senza l’appoggio di lei? Talvolta si preferisce farla finita, talaltra ci si schiera con i violenti per acquistare una qualche parvenza di considerazione nella società in cui ci si trova a vivere.
A questo punto vorrei poter sperare che le nuove generazioni trovino soluzioni adeguate ai problemi che ho esposto con amarezza. Chissà che l’annuncio del giovane profeta di Nazaret non riesca ad affascinare ancora dopo tanti secoli, donne e uomini che hanno tanto bisogno di quel suo tipo d’amore.