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Paolo Farinella : “Habemus Papam” - Recensione

La leggenda del papa che abolì il Vaticano 


All’annuncio dell’elezione del cardinale Jorge Mario Bergoglio a Papa col nome di Francesco I°, don Paolo Farinella, parroco senza parrocchia di Genova, biblista e scrittore, ha detto: “ Si è avverata la profezia del mio romanzo” .

In effetti “Habemus Papam Francesco” edito da Editoriale Delphi Milano 1999, ricomparso nel 2012 in edizione ampliata con sottotitolo “Il Papa che abolì il Vaticano” racconta, con appassionata partecipazione e sottile umorismo, l’incredibile vicenda di don Giovan Battista Sciaccaluga, semplice prete cinquantenne “esperto di Sacra Scrittura, dedito ai poveri e uomo di preghiera” che viene eletto Papa col nome di Francesco I°. I cardinali partecipanti ad un immaginario conclave indetto dopo la morte di Papa Stanislao I°, per eleggere il successore, la notte del 31/dicembre /1999, dopo insidiose e raffinate lotte diplomatiche per la conquista del soglio pontificio, sono costretti dallo Spirito Santo, ad assistere ad un vero e proprio miracolo.
Allo scrutinio dei voti, su ciascuna scheda compilata da ciascun cardinale compare, al posto del nome votato, quello di un semplice prete del tutto inconsapevole della gravissima responsabilità che lo attende. Risultato vano ogni tentativo di dichiarare invalida la votazione, si è costretti a prelevare don Giobatta Sciaccaluga dalla sua parrocchia di montagna e renderlo edotto di quanto gli è straordinariamente capitato. Il poveretto cerca in ogni modo di sottrarsi ad un tale pesantissimo carico, ma il saggio cardinale Aloisio Passalacqua trova il modo di costringerlo ad accettare umilmente la decisione dello Spirito Santo.

Così, dopo varie fumate nere, il popolo che riempie da giorni piazza S.Pietro può accogliere finalmente con alte grida di gioia, la fumata bianca che darà inizio al pontificato di don Giobatta il quale ha scelto un nome che nessun Papa ha mai scelto prima: Francesco I°. Infatti il neo Papa dichiara di voler seguire le orme del Santo di Assisi che circa ottocento anni prima si spogliò dei suoi preziosi abiti in piazza davanti al vescovo e a suo padre Bernardone.
A tali parole seguono i fatti e “il Papa del terzo millennio cominciò a spogliarsi degli abiti pontifici che aveva voluto indossare in attesa di questo momento” Il popolo capisce che è scoppiata una rivoluzione pacifica, ma sconvolgente. Francesco I° si definisce Vescovo di Roma ed espone un ricchissimo e innovativo programma allo scopo di riportare la Chiesa alle sue antiche origini abbattendo con metodo ogni incrostazione ed ogni sozzura.
Purtroppo però la notte dopo il giorno che apriva il terzo millennio – narra la leggenda – alle ore 22,20 “ Papa Francesco morì non per volontà divina né per sua volontà”.

Non mi risulta che Papa Bergoglio abbia fatto cenno al romanzo profetico di don Farinella, ma certi suoi gesti oltre ai suoi discorsi del tutto privi di retorica chiesastica, colpiscono per la loro somiglianza con l’atteggiamento e il modo di esprimersi del personaggio Francesco I° del romanzo “Habemus Papam”. Nella cupa conclusione del racconto, colgo un certo scetticismo dell’autore riguardo alla possibilità che si avveri la sua profezia circa l’avvento di un Papa seguace di S:Francesco. Un’ evidente preoccupazione per la sorte di Papa Bergoglio si nota nella seguente frase di don Paolo “Ora aspettiamo che abolisca il Vaticano, se non lo fanno fuori prima”. Penso a questo proposito, che se qualcosa di men che accettabile accadesse a Papa Francesco, il mondo intero si ribellerebbe e la Chiesa degli integralisti rischierebbe seriamente il tracollo.

Paolo Farinella : “Habemus Papam” La leggenda del papa che abolì il Vaticano - Gabrielli editori 2012